Note informative lenti a contatto per cheratocono

 

NOTE INFORMATIVE LENTI A CONTATTO PER CHERATOCONO

Le lenti per kk presentano delle particolarità che le differenziano notevolmente rispetto a soluzioni applicative tradizionalmente considerate nelle cornee geometricamente regolari, la presenza di irregolarità della morfologia corneale comporta dei movimenti delle lenti sulla cornea che devono necessariamente essere controllati dall’applicatore contattologo per evitare incertezze di risultato che limitano la qualità di utilizzo e soddisfazione nell’uso delle lenti.

Anche perché l’applicazione di lenti non conformi provoca spesso una scarsa sensibilità corneale, il paziente può essere asintomatico ed avvertire disagio solo improvvisamente a causa di una abrasione o ulcerazione corneale. Viene riferito da parte di questi pazienti di aver avuto difficoltà all’inizio ma di essersi abituati alle lenti.

C’è pertanto una fase iniziale che se erroneamente protratta nel tempo porta ad ulcerazioni ed opacità corneali (leucomi) che limitano notevolmente la visione. Per l’applicatore il tema prevalente deve essere il seguente: ottenere il miglior compromesso possibile tra visione confort e contatto della lente sulla cornea, controllare questa condizione nel tempo e provvedere alla sostituzione prima che si verifichino sintomi soggettivi ad indurre il seguente percorso:

spinta sul cono – buon visus – riduzione di sensibilità – abrasione – opacizzazione

Seguire questa categoria di portatori è un processo complesso ed impegnativo in termini di attrezzature, esperienza e tempo da dedicare loro. È pertanto imperativo evitare di indossare lenti RGP standard che danno si visione adeguata ma che con il tempo possono provocare più problemi di quelli che risolvono. Queste sono in genere lenti molto piatte con frequenti perdite da parte del portatore oppure lenti con zone periferiche molto chiuse che impediscono la normale circolazione delle lacrime con sensazione di occhio secco e necessità di instillare frequentemente lacrime artificiali. Spesso a queste persone viene detto di farci l’abitudine che bisogna insistere e che comunque le alternative non ci sono. È pertanto importante conoscere le caratteristiche di una lente a contatto su misura realizzata correttamente, questa lente deve necessariamente sormontare l’apice del cono e non comprimerlo, deve avere una dimensione tale da evitare il contatto con le palpebre di modo da impedire il senso di corpo estraneo, deve essere realizata con un materiale di alta ossigenazione per consentire alla cornea di “respirare” durante l’uso delle lenti.

Le procedure attualmente disponibili per realizzare lenti di questo tipo sono le seguenti:

  1. Valutazione della topografia corneale e invio di questa da parte dell’applicatore al laboratorio di costruzione. Questo è un processo che comporta la realizzazione di una lente di prova da parte del laboratorio progettata empiricamente, necessita comunque di una valutazione da parte dell’applicatore e solo in caso di cheratoconi lievi e centrali può consentire di ottenere risultati soddisfacenti con la costruzione di una o due lenti.
  2. Topografia corneale e uso di software di applicazione che simulano l’applicazione della lente sulla cornea detta “lenti a guida topografica” , in questo caso il livello di precisione è più elevato in quanto l’applicatore che deve necessariamente disporre di un topografo corneale, ha la possibilità di provare virtualmente varie lenti e selezionare quella che presenta le migliori caratteristiche. Il successivo invio da parte del laboratorio di una lente cosi progettata consente di ottenere nei casi possibili, un’applicazione più prevedibile; resta comunque compito dell’applicatore di affinare il confort della lente.
  3. Applicazione utilizzando varie lenti di prova con successiva costruzione di lenti prototipi che sono valutate direttamente sulla cornea. L’utilizzo di questa procedura consente sia all’applicatore che al portatore di valutare realmente la comodità e funzionalità delle lenti correggendo eventuali disturbi e provvedere a costruire le lenti finali solo a risultato certo. Ovviamente l’applicatore deve disporre di una notevole quantità di lenti di prova ed esperienza , e realizzare rapidamente le lenti di valutazione per non dilatare eccessivamente i tempi di applicazione. Il risultato è certo e il livello di precisione elevato in quanto è possibile realizzare e provare la migliore soluzione possibile, l’utilizzo di materiali ad alta ossigenazione completa il tutto. Una lac su misura che ha costi identici alla media di una lente standard a cui non dovete abituarvi ma portarla con soddisfazione rendendo più semplice l’accettazione del vostro problema visivo.

 

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